Il 9 febbraio 2014 si celebrerà la IV Giornata degli stati vegetativi con una serie di manifestazioni locali e nazionali. Il 6 febbraio presso il Senato della Repubblica si terrà una conferenza stampa coordinata dalla Senatrice Paola Binetti. Altre inziative verranno definite nei prossimi giorni. La giornata serve a tenere alta l’attenzione a questo problema ma anche per riflettere.
Un primo punto di riflessione è che la condizione di stato vegetativo è solo un aspetto del problema più generale delle gravi cerebrolesioni acquisite, spesso un momento di passaggio verso il recupero. Per questo la giornata degli stati vegetativi andrebbe più correttamente intesa come la giornata per le persone con grave cerebrolesione acquisita. Questa è sempre più una condizione emergente e rappresenta la punta dell’iceberg del gruppo dei cosiddetti “Pazienti Complessi” cioè di coloro che hanno complessità, assistenziale, clinica e riabilitativa come evidenziato dal quaderno n° 23 del ministero della salute. Questa tipologia di paziente richiede strutture esperte e la necessità di definire con chiarezza i bisogni e capire le possibilità di riabilitazione per indirizzare la persona malata sulla via di intervento più appropriata.
Un altro punto di riflessione è relativo ai meccanismi di recupero della coscienza. Si sente spesso parlare di “risveglio” come evento determinante di uscita dallo stato vegetativo. In realtà, si tratta di un processo graduale durante il quale le piccole componenti della coscienza si rimettono insieme nel tentativo di ricostituire il funzionamento globale del nostro cervello. Il processo di recupero è quasi sempre parziale e anche in presenza di un buon recupero motorio possono rimanere rilevanti problemi cognitivi.